«La qualifica di "trincea", sulla nostra destra, è un po' eccessiva: gli uomini hanno come tutto riparo un muretto di pietre accostate alto un palmo e ci stanno dietro supini o stesi sul ventre.»
Allo scoppio della Prima guerra mondiale, molti ragazzi partirono volontari per il fronte, spinti dalle motivazioni ingenue e idealistiche della gioventù. Tra loro un gruppo di amici milanesi, tutti studenti al Politecnico o all’Università di Pavia. Caccia Dominioni ha ricostruito le loro vicende attraverso le pagine del suo diario personale (compreso tra l’aprile del 1915 e l’aprile del 1919) e le lettere che gli amici gli avevano scritto in quegli anni. Un pacco di carte rimasto sotto chiave per decenni, prima che l’autore decidesse di trasformarlo in un libro, restituendo la voce a tanti giovani travolti da una mattanza che non ha avuto uguali.