«Quando avvistavano una nave non calcolavano il numero dei cannoni e la forza dell'equipaggio. Dovevano averla, la ottenevano e ci riuscivano sempre con l'arrembaggio. Si arrampicavano sui fianchi del vascello, cogliendo tutti di sorpresa. dal momento in cui mettevano piede sul ponte, la nave era perduta.»
Da Santo Domingo al Guatemala, dal Nicaragua al Cile, passando per le coste di Panama e del Perù. Un viaggio straordinario tra le acque dei Caraibi e del Sud America, tra le imprese audaci dei cosiddetti filibustieri, uomini «energici, grandi, feroci, crudeli e al pari tempo di qualche virtù». All’inizio dell’Ottocento D’Archenholz celebrò le vicende di questi impavidi uomini di mare che nel XVII secolo diedero vita nel Nuovo Mondo a una vera e propria «repubblica galleggiante» che batteva i mari d’America, avendo come grido comune il bottino e riconoscendo come unica divisa il valore. I «fratelli della costa», come amavano definirsi, non furono spinti dal bisogno, dall’avarizia, dal desiderio di possesso o dalla gloria, ma da un vivo amore per una vita indipendente e libera che li spinse a intraprendere le azioni più efferate e rischiose.