Volare senza ali narra la vita intensa di un ragazzo di non comuni doti atletiche, e di notevole curiosità per ogni aspetto dell’esistenza. Dopo un tirocinio in diverse discipline sportive, tutte praticate con risultati ottimi, si dedica con passione all’alpinismo. Fino a quando, sulla salita che più di ogni altra è sottoposta alla ruota della fortuna - la parete Nord dell’Eiger - trova la morte Le vicende di Erwin (Nick Maler nella ricostruzione semi-romanzata), raccolte attraverso la memoria degli amici, sono restituite su un ordito interpretativo ampio e libero. Nondimeno, il vasto spazio concesso ai coprotagonisti, scolpisce la febbrile esaltazione che proietta i primi successi sportivi verso olimpi di grandezza. Ma sarà la montagna il nucleo attorno a cui si condensano le esperienze più significative degli interpreti: e come questi ultimi condividono le avventure, allo stesso modo le comuni intenzioni si spezzeranno. Sarà l’amico di cordata che riporterà in modo molto scorciato del ritrovamento. La forte ispirazione poetica che accompagna il personaggio nella quotidianità e durante i viaggi, parla più dell’uomo che dell’alpinista, perciò si muterà in rievocazione e ancora in celebrazione di giovinezza e desiderio dei compagni di perseverare nello sport.