Il viaggio è una linea sinuosa e percorrerla senza pensieri è preferibile a qualsiasi sogno, perché è un evento vero, reale e chiunque ne sia il primo attore, a lui spetta metterne in gioco le sorti. Viaggiare non impone né confini né direzioni, deve scavare solchi nuovi, creare energia e voglia di perdere le distanze. È un modo di espandersi con la fantasia sempre più lontano senza pensare al ritorno. C’è tempo per vedere, ascoltare, toccare con mano… È possibile viaggiare in tanti modi, ognuno affina il proprio; esci dalla soglia di casa e a qualsiasi latitudine puoi porre una bussola in terra e decidere chi sei e dove vuoi andare. Vagabondare è una conquista, un’affermazione della voglia di vivere, è una traiettoria per la scoperta e la conoscenza di ciò che esiste, un alternare i passi sulle orme dell’Homo viator, colui che "cerca l’alba attraverso il tramonto". Il protagonista sa di dirigere il suo cammino verso l’ignoto, ma non lo teme, perché è proprio quella l’essenza magica del vagare.