Il famoso pirata del XVI secolo Hajredin Barbarossa, dichiarò una volta al sultano Solimano II: «Signore, chi domina quel mare, presto finirà per dominare anche la terraferma.»
Con la consueta accuratezza di documentazione, Giacomo Scotti ci racconta la plurisecolare storia della pirateria adriatica, di cui troviamo tracce già nel V-IV secolo a.C., in Istria e Dalmazia.
Più tardi, sull’Adriatico sorgeranno le potenti repubbliche marinare di Ragusa e della Serenissima e sull’Adriatico avranno i loro covi i più temibili corsari, dai Narentani agli Almissani, dagli Uscocchi di Segna ai Mori di Dulcigno…
E al comando della flotta ottomana, durante la battaglia di Lepanto (1571)? C'era il rinnegato Ulug Alì ovvero Kilighe detto Occhiali: nato in Calabria nel 1508 con il nome di Luca Galeni o Galena, era stato catturato sul mare da pirati arabi. Divenne uno di loro, convertendosi alla fede musulmana. Per lunghi anni fece il pirata, e grazie ai suoi meriti divenne governatore di Algeri e “grande ammiraglio”.
Storie di crudeli pirati, ma anche di navigatori indomiti e di coraggiosi guerrieri. Gente di mare impegnata su ambedue i fronti: quello della pirateria e quello di chi ha lottato per combatterla ed eliminarla.