Estremamente graziosa e amante della poesia, Chantal Mauduit aveva 34 anni quando, nel maggio del 1998, lei e lo sherpa Ang Tshering furono travolti da una valanga sul Dhaulaghiri mentre dormivano in tenda al Campo 2 a 6500 metri. La sua scomparsa creò profonda emozione perché col suo idealismo aveva portato comportamenti insoliti nella dura vita d'alta quota. Parigina, aveva trascorso l'infanzia in Savoia dove a 15 anni scoprì l'alpinismo appassionandosene irreparabilmente. Parallelamente Chantal praticò lo sci di fondo e il parapendio. Sua fu la prima discesa mondiale in volo dell'Urus (5500 m.) e del Huascaran (6768 m.) nelle Ande. In seguito scoprì l'Himalaya cercando di realizzare il suo sogno segreto: salire i quattordici ottomila senza ossigeno.
Sull'Everest Chantal tenterà la salita numerose volte, ma la saggezza la farà sempre desistere prima che sia troppo tardi; riuscirà invece a raggiungere, senza ossigeno e spesso in solitaria, le cime del Chogori nel1992; del Shisha Pangma e del Cho Oyo, nel 1993; del Lhotse e del Manaslu, nel 1996 e del Gasherbrum II nel 1997.