Lo spionaggio, spesso irretito dalle maglie della fantasia che caratterizza certi romanzi, ha invece una storia precisa, fondata sul reale e non semplicemente sulla verosimiglianza. Una storia frutto di una storiografia, appunto, e di elementi minati dall'oggettività della documentazione. Ripercorrerla, soprattutto in questi giorni, significa trovarne un'agile contestualizzazione nei rivolgimenti politico-militari a tutti noti. Nel secolo scorso, l'attività spionistica organizzata registra uno sviluppo costante, favorito dalle guerre e dal progresso tecnologico. All'epoca del primo conflitto mondiale, lo spionaggio italiano ha appena cominciato ad innervarsi nella società non solo militare, mentre nei maggiori Paesi europei è una realtà ormai da tempo. Con questo libro l'autore propone una pagina poco nota del nostro esercito e lo fa con la chiarezza e la pregevolezza di chi, in un ricco repertorio documentale, ripone i cardini della propria narrazione. La sua ricerca, basata soprattutto su documenti inediti tratti da archivi privati e dall'Archivio dell'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito, oltre che mettere in luce la "genesi" del servizio di intelligence del nostro esercito, permette di intraprendere sotto una diversa luce la lettura dell'evento bellico.