(prefazione di Mario Rigoni Stern) Queste storie nascono dall'esperienza diretta dell'autrice e spaziano dalla Patagonia argentina a quella cilena, dalla costa dell'Atlantico a quella del Pacifico. Un territorio immenso dove si può camminare per giorni interi, accompagnati dal volo di un condor e dal movimento rapido dei cirri bianchi, prima di incontrare una fattoria, di scorgere un gregge, di parlare con qualcuno. Forse è il luogo abitato più selvaggio della terra: è fatto di distese infinite, di fiumi, di laghi, di vulcani e di montagne. E' qui che l'autrice ha raccolto le sue storie, diverse fra loro, ma legate da un filo conduttore. Un filo che le rende un'unica storia, un romanzo a più voci. E sono le voci del paesaggio e dei suoi abitanti che descrivono e interpretano un paese in continuo cambiamento storico, sociale ed economico. Un viaggio insolito, dunque, reale e immaginario allo stesso tempo. Un tentativo di dare voce ai personaggi di un mondo che mal s'accorda con la globalizzazione, e che difende strenuamente la poesia dei suoi spazi brulli battuti dal vento.