Uno dei più grandi classici dell’alpinismo. Un titolo diventato una definizione proverbiale.
La mia vita è stata una lunga e delicata partita d’equilibrio tra l’azione gratuita, con la quale perseguivo l’ideale della mia gioventù, e una specie di rispettabile prostituzione con cui mi guadagnavo il pane quotidiano. Quale spirito volgare oserà sostenere che la prostituizione utile valga di più delle imprese gratuite?ˆ Così scrive Lionel Terray tirando un primo bilancio della sua carriera di alpinista e guida alpina nelle prime pagine di questo libro emblematico e affascinante. Da quando è uscito da Gallimard nel 1961, è diventato un classico dell’alpinismo e il suo titolo una definizione proverbiale. Il valore dell’alpinismo dipende dalla sua gratuità. Questo è l’ideale adolescenziale che sorregge tutta l’attività di Terray e ne giustifica i rischi, i sacrifici, le illusioni, anche le delusioni. Un ideale che inevitabilmente si logora con la maturità, quando deve fare i conti con gli appetiti degli uomini, le meschinità, le invidie, i tradimenti.