Viaggi di esplorazione alla Cordigliera Patagonica australe
De Agostini è un esploratore atipico, come succede con buona frequenza nelle vicende dell’alpinismo e dell’esplorazione, egli appartiene alla categoria di quei dilettanti, come il disegnatore Whymper o il giornalista Stanley, che hanno lasciato un segno nella Storia. I suoi scritti e le sue fotografie hanno rivelato agli alpinisti l’arditezza delle linee del Fitz Roy, del Cerro Torre e tutto un mondo di cime e di ghiacciai, sino a quel momento avvolto in una vaga indeterminatezza. Pochi ricordano come il Fitz Roy ed il Cerro Torre siano balzati sulla scena dell’alpinismo internazionale grazie alle fotografie ed alle descrizioni di De Agostini raccolte in questo suo libro che rimane, sotto ogni aspetto, una pietra miliare nella storia dell’esplorazione delle montagne patagoniche. La prima edizione, Andes Patagonicas - Viajes de exploration a la Cordillera patagonica austral, uscì a Buenos Aires nel 1941, quando in Europa infuriava la Seconda Guerra Mondiale e De Agostini era ancora impegnato nell’esplorazione della zona più settentrionale della catena, quella in cui si trova il Monte San Lorenzo. La prima e più completa edizione italiana, quella in cui il sacerdote salesiano riassume i trent’anni di attività passati fra le cime della Cordigliera, vede la luce a Milano nelle edizioni del fratello, Giovanni De Agostini nel 1949 ed è ormai una preziosità da bibliofili. Sono le pagine in cui narra delle fatiche patite e degli affascinanti stupori che gli ha riservato la sua passione esplorativa, quando ogni valle offriva ai suoi occhi stupiti nuove meraviglie ed ogni crinale superato rivelava visioni straordinarie, quando la sua inseparabile macchina fotografica era continuamente al lavoro.