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Rosso Serpentino. Arrampicare nella Valle di Ala di Lanzo
Idea Montagna | Marco Blatto | Renato Giustetto | Gian Maria Grassi | Villa di Teolo | 11/2025 | pagine 224 | 15 x 21

Rosso Serpentino. Arrampicare nella Valle di Ala di Lanzo

Delle tre Valli di Lanzo quella di Ala è forse la più nota fin dall’invenzione del turismo montano subalpino. Esso coincide in buona parte con la nascita dell’alpinismo e del Club Alpino Italiano all’ombra della Mole Antonelliana, nel 1863. Le rocce dominanti della valle, le serpentiniti dal colore rosso ferruginoso dovuto all’ossidazione, sono state la palestra severa su cui si sono forgiate intere generazioni di scalatori e si sono affermati nomi destinati a occupare un posto rilevante nella storia dell’alpinismo dell’ovest. Il volume contiene le relazioni di 50 vie multipitch e 126 monotiri, divisi in 31 settori.

La Valle di Ala di Lanzo ha una storia profondamente legata all’arrampicata e all’alpinismo, svolgendo per decenni il ruolo di palestra naturale per l’allenamento di generazioni di scalatori dal Piemonte e non solo.

Le origini dell'arrampicata
Già a fine XIX e inizio XX secolo, le Valli di Lanzo furono teatro delle prime salite senza guida e della conquista di pareti da parte di alpinisti torinesi e locali. Le creste delle Lunelle e, in particolare, i massi della frazione Balme di Cantoira e del Pian della Mussa videro i primi “boulderisti” come Gatto, Palozzi e Castelli che sperimentarono nuove tecniche.

La scuola dell’alpinismo
La zona delle Courbassere di Ala di Stura è stata storicamente fondamentale per le scuole di alpinismo “Boccalatte” e “Gervasutti”, che qui trovarono il terreno ideale per formare giovani arrampicatori sulla “Cresta della Scuola” e la “Cresta dell’Ometto”, itinerari facili pensati per i principianti.

L’arrampicata moderna e il “Nuovo Mattino”
Negli anni ’60 e ’70, le palestre di fondovalle delle Valli di Lanzo acquisirono una nuova dignità, diventando terreno d’avventura e trampolino per la rivoluzione del “Nuovo Mattino” dell’alpinismo, corrente che poi si svilupperà nella vicina Valle dell’Orco.

L’arrampicata sportiva e il bouldering
A partire dagli anni ’80, l’arrampicata sportiva divenne una disciplina autonoma e sulle pareti della Valle di Ala e delle valli limitrofe proliferarono decine di itinerari attrezzati; oggi si contano quasi un migliaio di vie in zona. Il vallone di Sea, in particolare, è diventato noto per il bouldering e itinerari aperti da Grassi e Meneghin negli anni ’80 e ’90.

Eredità e attualità
La Valle di Ala di Lanzo rimane una delle aree di riferimento del nord-ovest delle Alpi per la varietà e la qualità degli itinerari, la storia di pionieri locali e la presenza di un ecomuseo dedicato all’alpinismo che ne conserva la memoria e ne alimenta il valore storico e sportivo.

In sintesi, la Valle di Ala di Lanzo rappresenta una delle principali culle dell’arrampicata e alpinismo piemontese, con protagonisti, scuole, evoluzioni tecniche e vie storiche che hanno segnato l’evoluzione di queste discipline in Italia.

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