La storia mineraria delle Alpi occidentali, tra Piemonte e Valle d’Aosta, è ricchissima e, nel corso dei secoli, ha lasciato su queste montagne numerose testimonianze, spesso in alta quota, in luoghi di straordinario interesse storico, naturalistico e paesaggistico.
Negli ultimi due decenni, poi, alcuni siti sono stati recuperati e valorizzati, consentendo di non perdere un importante bagaglio di esperienze che ha visto coinvolte generazioni di minatori.
Villaggi minerari, ferrovie decauville, teleferiche, scavi in galleria e a cielo aperto: un mondo in gran parte scomparso, ma di sicura suggestione, altrettante mete di itinerari di grande fascino.
Dalle cave del monte Bracco a quelle del Mont’Orfano, dallo spettacolare Gran Courdoun della val Germanasca alle miniere della val Grande di Lanzo, dall’epopea mineraria di Brosso e Traversella alle antiche miniere valdostane: per ogni itinerario, descrizione del percorso, un ricco apparato iconografico realizzato ad hoc e approfondimenti di carattere culturale, storico, geologico e naturalistico.
INDICE:
Le laouziere di San Pietro Monterosso: le grandi cave in caverna della valle Grana.
Monte Bracco: tra le grandi cave di quarzite sulla montagna di Leonardo.
Il «Gran Courdoun»: tra cave e miniere in val Germanasca.
Il «marmo verde di Cesana»: la cava di oficalce di Bousson.
Le miniere del colle del Beth: il luogo della più grande tragedia mineraria italiana.
La miniera di Garida e le baite del Ciargiur: partigiani e minatori a Forno di Coazze.
La miniera della Brunetta nel selvaggio vallone di Brissout.
Brosso e Traversella: le più grandi miniere del Piemonte.
L’Acqua Verde del vallone di Saint-Marcel e le miniere abbandonate di Chuc e di Servette.
La miniera abbandonata di Hérin: grandioso balcone panoramico sulla media Valle d’Aosta.
Dal museo minerario di Cogne alla miniera Costa del Pin.
Il villaggio minerario di Colonna e le miniere di Cogne.
Le cave e le fortificazioni del Mont’Orfano.