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Laghi e sentieri dalla Valle Tanaro alla Valle Gesso
Andrea Parodi | Andrea Parodi | Roberto Pockaj | Cogoleto | 1/2020 | pagine 176 - 96 fotografie a colori, 20 cartine, 1 disegno | 15 x 20

Laghi e sentieri dalla Valle Tanaro alla Valle Gesso

In questo libro sono descritti più di cento laghi delle Alpi Liguri e Marittime orientali, con gli itinerari per raggiungerli.
Nel volume, i laghi si susseguono in ordine geografico: prima gli specchi d'acqua delle Alpi Liguri, dal Laghetto della Madonna del Lago in Valle Pennaváira fino al Lago della Perla in Valle Vermenagna; poi quelli delle Marittime orientali, dal Laghetto della Rocca dell'Abisso, situato poco lontano dal Colle di Tenda, fino ai vasti Laghi della Sella che si trovano nell'alto Vallone della Meris (Valle Gesso).

Compreso nella collana "Dalla Liguria al Monviso", è il terzo volume ad essere pubblicato, dopo Vette e vie normali, uscito nel 2018, e Scalate facili e sentieri difficili, pubblicato nel 2019.
In realtà questa è solo la prima parte dell'opera riguardante i laghi: il volume 4 della collana s'intitolerà "Laghi e sentieri dalla Valle Stura alla Valle Po", e sarà dedicato agli specchi d'acqua delle Alpi Marittime occidentali e delle Cozie meridionali.


UN ITINERARIO;
Baisse de Peïrefique – Lacs du Sabion – Lago della Vacca – Lago di Vernasca
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 338 m fino al Lago della Vacca; 658 m fino al Lago di Vernasca (escluse le deviazioni ai Lacs du Sabion e al Lago della Vacca)
Dislivello in discesa: 114 m fino al Lago della Vacca; 61 m fino al Lago di Vernasca (escluse le deviazioni ai Lacs du Sabion e al Lago della Vacca)
Tempo di salita: 1.40-1.50 ore fino al Lago della Vacca; 2.35-2.55 ore fino al Lago di Vernasca (escluse le deviazioni ai Lacs du Sabion e al Lago della Vacca)
È un’escursione di media durata, assai remunerativa: percorrendo un piacevole e panoramico sentiero si arriva al Colle del Sabbione, dove si può optare per raggiungere uno o più laghi con un percorso "a stella": i vicini Lago della Vacca e Lacs du Sabion, circondati da invitanti prati, o il più distante e appartato Lago di Vernasca, in ambiente decisamente più severo fra detriti e rocce montonate.

 

Accessi stradali: a) Da Cuneo si segue la SS 20 del Colle di Tenda oltrepassando Borgo San Dalmazzo, Vernante e Limone Piemonte; si sale quindi con una serie di tornanti verso l’imbocco del Tunnel di Tenda. Poco prima di giungervi si gira a destra per il centro sciistico di Panice Soprana, poi si continua a salire con ampie svolte su strada asfaltata fino al Colle di Tenda (1871 m). Trascurando la strada che scende a sinistra con stretti tornanti sul versante francese del valico, si prende la sterrata di destra (indicazioni per Castérino). Da questo punto il transito è consigliato a vetture 4x4 o perlomeno sufficientemente alte da terra; il fondo alterna tratti sterrati, alcuni sconnessi, e brevi tratti asfaltati, anch’essi in cattivo stato. La rotabile ex militare passa quasi subito a fianco del Fort de la Marguerie, quindi traversa in costa con alcuni saliscendi per diversi chilometri fino alla Baisse de Peïrefique, dove si trovano larghi spazi per posteggiare ai margini della carreggiata.
b) Da Ventimiglia si rimonta la Valle Roia, entrando in territorio francese (dove la valle diventa Roya). Arrivati a Saint Dalmas de Tende si prende a sinistra la strada che sale in direzione di Castérino. Superato il villaggio di Castérino (1543 m) si prosegue su asfalto, trascurando sia una sterrata che si stacca sulla destra sia due successive diramazioni sulla sinistra. La strada diventa sterrata e continua a salire fino alla Baisse de Peïrefique.

Itinerario: sul lato nord-ovest della spianata della Baisse de Peïrefique (Bassa di Perirafica, 2036 m), si stacca un sentiero in leggera salita che si addentra in un bel lariceto. Con un piacevole traverso, in poco tempo si raggiunge la piccola sella prativa della Baisse de Barchenzane (Bassa di Barsenzana, 2075 m, 15-20 minuti dalla Baisse de Peïrefique).

Qui si ignora a destra il bivio per i Lacs de Peïrefique e si comincia un lunghissimo mezzacosta, in leggera ma costante salita (interrotta ogni tanto da alcuni saliscendi), che termina nei pressi di tre grosse trune in pietra. Lasciate a sinistra le trune, il sentiero piega a nord-ovest ed entra nella splendida conca pascoliva del Replat du Sabion (2232 m, 1.00-1.05 ore dalla Baisse de Barchenzane), punteggiata da alcuni laghetti.

Alcuni dei piccoli specchi d'acqua tendono a prosciugarsi con l'avanzare della stagione estiva, tranne uno poco a destra del sentiero.

Il percorso, segnato da pietre infisse nel prato, stacca a sinistra una via diretta, e più ripida, per il Colle Ovest del Sabbione e, poco oltre, sulla destra e meno evidente, la diramazione per il Colle Est del Sabbione. Qui si presentano due possibilità:

a) Se si imbocca in questo punto la diramazione per il Colle Est, avvicinandosi al valico appaiono a sinistra del sentiero i Lacs du Sabion (Laghi del Sabbione, 2249 m). Il terreno prativo e poco scosceso permette di scendere ai piccoli specchi d’acqua senza difficoltà per poi ritornare all’ultimo bivio incontrato (o puntare per prati al Colle Ovest).

I Lacs du Sabion sono un gruppo di laghetti adagiati in una ondulata conca prativa, nei pressi dello spartiacque principale della catena alpina, tra le due insellature del Colle del Sabbione. Hanno profondità decimetrica e una superficie complessiva di circa 1550 mq. (I laghi alpini della provincia di Cuneo, vol. I, pag. 71).

b) Se invece ci si tiene sul tracciato principale, si compie un ampio semicerchio verso sinistra e si arriva al Colle Ovest del Sabbione (2328 m, 20 minuti dal Replat du Sabion), dove si trova un bivio.

Sul valico si trova un bivio e si presentano ancora due opportunità:

c) Scendendo a destra sul versante italiano, numerosi stretti tornanti portano in pochi minuti dapprima al piccolo Bivacco Speranza (2268 m), ricavato da un vecchio edificio militare, quindi al sottostante Lago della Vacca (2260 m).

Adagiato in una piccola conca erbosa, ha una superficie di circa 3000 mq, con una profondità che arriva a superare il metro (I laghi alpini della provincia di Cuneo, vol. I, pag. 72). Sulla sponda dell'immissario, alimentato al disgelo da una bella cascata, il bacino lacustre è già stato interrato e sostituito dal prato, fatto che ha conferito al lago una forma piuttosto curiosa. Una lingua di detriti separa il Lago della Vacca da un altro laghetto, decisamente più piccolo.

d) Se invece dal Colle Ovest del Sabbione si va a sinistra, si rimonta lo spartiacque con una fittissima serie di tornanti, finché il sentiero non volge bruscamente a destra (ovest nord-ovest) e diminuisce la pendenza. In breve, camminando sul quel che resta di una vecchia mulattiera, si raggiunge il Ricovero Vernasca (2535 m), in parte diruto e in parte riattato ad uso privato. Si prosegue l’ascesa, avendo cura di abbandonare la mulattiera intorno a quota 2560, presso evidenti ometti in pietra. Si volge allora a sinistra, s’incrocia quasi subito un minuscolo laghetto addossato ad una roccia, quindi si sale senza percorso obbligato tra rocce montonate e detriti fino al piccolo ripiano che ospita il Lago di Vernasca (2633 m, 0.55-1.05 ore dal Colle Ovest del Sabbione), preceduto da varie altre pozze.
È posto in un avvallamento detritico ai piedi della Cima di Vernasca, tra massi e rocce montonate. Ha una superficie di circa 1600 mq e una profondità inferiore al metro, con oscillazioni di livello. Viene alimentato dal percolamento e dalla fusione delle nevi. L’acqua è limpida, con tonalità scure e colori cangianti (I laghi alpini della provincia di Cuneo, vol. I, pag. 73).

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