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Alpinisti illegali in URSS
Keller | AA.VV. | Rovereto | 05/2018 | pagine 144 | 13 × 18

Alpinisti illegali in URSS

Tutti sappiamo della gente dell’Est che fuggiva all’Ovest durante la Guerra fredda, ma che cosa sappiamo di chi invece voleva scoprire cosa stesse accadendo a Oriente? Queste sono le voci, le immagini, i resoconti di alcuni viaggiatori illegali nell’Imperium sovietico.
Una sola grande passione: la libertà e con essa la curiosità, la montagna, la natura… Un gruppo di giovani negli anni Settanta e Ottanta si mette in viaggio (ognuno per conto proprio), non per sfuggire al comunismo riparando in Occidente ma per scoprire cosa ci fosse oltre l’orizzonte. Montagne da scalare, altipiani e pianure da percorrere e popoli da scoprire e gente, tanta gente da incontrare. Tutto unito nel nome dell’Unione Sovietica eppure tutto così diverso e incredibilmente variegato…
In questo secondo volume al centro c’è la natura e la montagna, le grandi cime sconosciute ai più. Christian Hufen e Kai Reinhart tracciano un affresco dei rapporti con l’alpinismo nei paesi dell’Est e nella DDR come prima non era mai stato fatto. Hartmut Beil ci porta nei suoi viaggi per raggiungere le alte quote attraverso l’immenso territorio sovietico e ancora le ascensioni sull’Elbrus, sul Picco Lenin e sul Picco del Comunismo. L’avventura però comincia molto prima nel lungo tragitto che conduce gli “alpinisti” dalla DDR alla base delle montagne – tra incontri, arresti e interrogatori – in cui si scopre una Unione Sovietica inconsueta.

ESTRATTO DALLA QUARTA

C’era poi un’altra difficoltà: era consentito salire sull’Elbrus solo se membri dell’International Elbrusiade e delegati ufficiali. Quindi ci voleva un documento ufficiale. Io ero a capo della sezione alpinistica del quotidiano «Turbine Potsdam» e perciò disponevo della carta da lettere intestata. Inoltre avevo fatto confezionare a Potsdam, presso la copisteria Gottschalk, dieci diversi timbri con l’inchiostro colorato, che stampigliai in vari colori sul documento, firmando poi Müller, Meier, Schulze. La cosa in Russia suscitò un tale scalpore che il capo dell’Elbrusiade, nell’alberghetto in cui era di guardia, tolse il ritratto di Lenin dalla parete e appese il mio scritto contraffatto…
Penso sia ancora esposto lì. 

SUL PICCO LENIN CON I PIEDI CONGELATI di Ulrich Henrici

AUTORI

HARTMUT BEIL: classe 1959, nasce a Berlino ma trascorre l’infanzia a Rostock. Studia per diventare marinaio e consegue il diploma di fabbro navale. Oggi lavora come designer di interazione digitale, dopo aver trascorso diversi anni nella Silicon Valley, usa, dove conobbe il boom del “dot-com” in una startup. Vive a Berlino con la moglie e i tre figli. Il suo sogno e un viaggio intercontinentale tra Siberia, Canada, usa e Groenlandia.

IDUNA BOHNING: classe 1959, cresce a Hoyerswerda e si laurea in Pedagogia edilizia. Ha una figlia e un nipote. Dal 1990 gestisce la galleria d’arte contemporanea Raskolnikow a Dresda-Neustadt e viaggia sempre con grande passione.

ULRICH HENRICI: classe 1941. Studia per diventare insegnante, lavora come correttore di bozze per il quotidiano «Markische Volksstimme» ed e oratore per la “celebrazione di funerali laici” a Potsdam e Brandeburgo. Ha stampato in proprio dieci libri sulle sue avventure in tutto il mondo, e dispone di un ampio archivio di film e fotografie. Ora e in pensione e vive a Beelitz.

CHRISTIAN HUFEN: nasce a Weimar nel 1964, studia Storia dell’arte a Berlino Est e a Mosca. Consegue il dottorato presso l’Universita europea Viadrina, specializzandosi in Storia dell’Europa dell’Est con uno studio biografico su Fedor Stepun (pubblicato da Lukas Verlag nel 2001). Dal 1999 lavora da libero professionista anche come curatore, traduttore, redattore e pubblicista. Vive a Berlino. Prima della Wende compie numerosi viaggi illegali in Unione Sovietica (Leningrado, Lituania) senza documenti, con escursioni in Lettonia e Estonia. Durante gli studi universitari, nel 1900-1991, viaggia in solitaria in Armenia e in Asia centrale grazie alla tessera universitaria di Mosca.

KAI REINHART: nasce a Neuss am Rhein nel 1975. All’universita di Munster, Vestfalia, studia storia, lingua tedesca, sport e pedagogia. L’interesse per tematiche cosi diverse, come la filosofia, gli sport a contatto con la natura, i progetti di vita alternativi e la ddr, sfocia nel 2007 in un dottorato sugli sport nella ddr, tra i quali quelli appartenenti alle discipline meno codificate, come l’arrampicata in montagna, i viaggi udf e lo skateboarding. Tra i vari premi, gli viene riconosciuto quello per la Scienza rilasciato dalla Confederazione delle Olimpiadi tedesche (dosb) 2008-2009.Tra il 2007 e il 2009 svolge un tirocinio per l’insegnamento a Recklinghausen, e dal 2009 fa parte del Consiglio accademico dell’istituto di Scienze dello sport di Munster.

UWE WIRTHWEIN: nasce a Meiningen nel 1961 e cresce nella zona di confine della cittadina di Behrungen. Nel 1983 conclude gli studi presso la facolta di Ingegneria dei Trasporti a Dresda. Oggi lavora come libero professionista realizzando costruzioni in argilla in Turingia, dove vive con la moglie e i tre figli. Prima del 1989 ha compiuto sette viaggi udf arrivando fino in Siberia.

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