Una conversazione intima e quotidiana con il mare, camminando sulle sue rive. Un esercizio fisico e spirituale, un’educazione della nostra sensibilità al ritmo delle onde.
Chi ama il mare vuole ascoltarne la voce e vederne i colori. Ma vuole anche toccarlo, sentirne l’odore e, qualche volta, assaporare un po’ d’acqua salata. Andare a piedi sulla battigia, magari scalzi, regala tutti i piaceri del mare, soprattutto in autunno, inverno o primavera, anche sferzati dal vento e dalla pioggia, oppure d’estate all’alba o al tramonto nel rumoroso silenzio delle onde. Momenti in cui il rapporto con il Mediterraneo è appassionate e sensuale, in cui l’attrazione per l’acqua diventa irresistibile.
Il cammino allora s’interrompe per un tuffo o una nuotata, per poi riprendere con addosso l’odore del sale. Passeggiare lungo le rive è un modo semplice e libero di “navigare”, ma anche di rivendicare la gratuità del mare, a Marsiglia come a Palermo, sull’isola di Itaca come sul promontorio del Gargano. Perciò il cammino lungo le spiagge e le falesie è oggi anche una forma di disobbedienza civile, una pratica libertaria, per rivendicare le gioie del nostro mare quotidiano.