Ufficiale di Marina, progettista, sperimentatore di innovative apparecchiature navali, Angelo Belloni può essere considerato uno dei padri italiani, e forse del mondo, del lavoro subacqueo.
«La ragione per “fare un libro”, cioè per rendere pubbliche le mie memorie, è la seguente, che vale per tutti i giovani italiani di questa generazione: invogliarli alla vita del mare, condizione indispensabile per creare in Italia quella “coscienza insulare” che fino ad oggi è mancata.»
Angelo Belloni
Succede spesso nella storia che chi ha segnato un progresso nello sviluppo delle attività dell’uomo sia quasi dimenticato per una serie di cause a volte impercettibili: una visione un palmo più in là di tutti gli altri e per questo ignorata, un pregiudizio, una maggiore capacità di comunicazione dei rivali o dei concorrenti, una situazione di ostacolo allo sviluppo delle sue idee, a volte lo stesso carattere della persona, tutto si rivolge contro di lui.
Forse tutti questi fattori hanno congiurato contro Angelo Belloni, ufficiale di Marina, progettista, sperimentatore di innovative apparecchiature navali che, grazie a una mente in continuo fermento e alle tante invenzioni da essa partorite, può essere considerato uno dei padri italiani, e forse del mondo, del lavoro subacqueo.