"Non ho mai avuto vergogna di desistere da una salita. Ho sempre considerato come una grande vittoria nell'alpinismo il saper tornare a casa": in questa frase l'uomo Bruno Detassis. La sua maggiore eredità alpinistica l'ha lasciata sulle pareti verticali delle Dolomiti di Brenta, con itinerari leggendari per eleganza e fascino. Intere generazioni di alpinisti hanno ritrovato le sue impronte indelebili lungo l'imponente via delle Guide al Crozzon o sulla verticale Nord est della Brenta Alta. Ma sarebbe riduttivo cercare solo nell'arrampicata i motivi della sua popolarità. Bruno Detassis, alpinista cittadino divenuto decano delle guide alpine, ha infatti legato tutta la sua esistenza alla montagna. Guida, istruttore e maestro di sci, deportato in Germania nel 1943 e liberato solo a guerra finita, per più di mezzo secolo ha custodito il rifugio Brentei, facendo fronte al tempo con l'indipendenza dei vent'anni e con una filosofia di vita ispirata alla piena libertà.