Per circa quarant'anni i diari di Ettore Castiglioni sono rimasti ignoti al pubblico. Vennero editati nel 1993, raccogliendo dal vastissimo materiale manoscritto i passaggi più signifi cativi, con le avventure vissute sulle Alpi, in Patagonia, o durante i mesi bui del 1943, quando l'autore si spese per condurre in salvo oltre il confine elvetico centinaia di profughi in fuga dalla guerra e dalle leggi razziali. La voce del grande alpinista ed esploratore milanese poté così rivivere in un volume, e il pubblico l'accolse riconoscendone la compostezza, il valore morale e la forza evocativa.
Un testo intimo e al contempo trascinante, avvincente, quasi Castiglioni pensasse a un futuro lettore. Per questo Il giorno delle Mésules occupa oggi un posto di primo piano sullo scaffale dei classici della montagna. Le grandi "prime" sulle pareti dolomitiche, i ritratti dei "sestogradisti" più forti legati alla sua corda – Detassis, Bramani, Vinatzer, Boccalatte –, le lunghe camminate solitarie su sentieri d'autunno, le notti al pianoforte, la medaglia conferitagli dal Duce e gli slanci di disprezzo per quel machismo spaccone e «delittuoso » incarnato dal Regime. Fino all'attività clandestina che lo condurrà ai suoi ultimi misteriosi passi nella bufera, a 2500 metri. La presente edizione è arricchita dall'introduzione di Paolo Cognetti e dal racconto degli ultimi giorni di Castiglioni scritto dal curatore dei diari, Marco Albino Ferrari.