Un compendio di suggerimenti e cose da evitare quando si decide di intraprendere uno dei cammini che portano a Santiago de Compostela: dal perché partire alla depressione post viaggio, dai gabinetti spagnoli alle cimici nei letti, dai compagni occasionali ai dolori che accompagnano il viandante. Un piccolo manuale per sopravvivere al Cammino più famoso al mondo.
Il boom del Cammino di Santiago vede un gran numero di camminatori in viaggio verso la tomba dell’apostolo, ma non tutti raggiungono la destinazione o riescono a vivere un percorso appagante. Questo libro aiuta a rendere l’esperienza unica e e piacevolmente divertente.
Sempre più italiani, giovani o meno, ogni anno si mettono in cammino verso Compostela. Non sempre sanno cosa cercano, e spesso non sanno neppure a cosa si troveranno di fronte. Come sopravvivere al Cammino di Santiago di Fabrizio Ardito è un piccolo compendio di idee, suggerimenti, “dritte” e consigli su come affrontare al meglio la lunga via scelta. Cosa mettere nello zaino e come evitare le docce fredde, quale cammino scegliere e dove informarsi, come si buca una vescica e cosa si mangia nei caffè della Castiglia. Senza dimenticare lo zaino, il cibo iberico, i riti della cattedrale, le toilette, i taxi… Un libro prezioso, con consigli provati sul campo da un viaggiatore curioso durante molti viaggi lungo i diversi cammini per Santiago.
Perchè partire? Questa è la domanda. Tanto, sappiatelo, prima o poi, dopo tutto il vostro rimuginare, camminare, fotografare e riflettere, alla fine ve la faranno. Quindi pensateci bene: le motivazioni sono molte, e tra le più quotate ci sono senza dubbio le più sagge. Perché avevo bisogno di raccogliere le idee, di cambiare vita per un po’. Perché avevo necessità di stare con me stesso. Perché dopo i guai che mi sono successi (ognuno può aggiungere qui la sua tragica storia), avevo bisogno di staccare davvero. Perché avevo voglia di camminare lungo una grande via storica. Perché ero curioso di conoscere dal vivo le persone che vanno a Santiago. Perché per me è un’esperienza religiosa importante. Poi ci sono quelle decisamente stupide. Come dire che «ho provato di tutto e ora ho FATTO anche Santiago». (E dopo? Ti mancano solo la zumba, la pranoterapia e un corso di bridge?) Amo il trekking. Sono sportivo. Adoro la natura. Lo fanno tutti, dev’essere fico.