"...Lo sguardo scende alla breve vallata e risale ai colli alberati ove la pianura si incurva per sollevarsi poi nel gran dosso del Monte Grappa segnato dalle nitide rampe delle strade militari, curvo e nudo come era allora sotto il martellare delle artiglierie. Mi lascio scivolare lungo la china del tempo e raggiungo il me stesso di oltre cinquant'anni fa, perfettamente presente in questo scenario rimasto custode e sede di una eterna ripetizione di eventi non cancellati, di voci non spente...". Cinquant'anni dopo Nicolò Carandini ripensa, e riscrive, le lettere che aveva spedite alla famiglia dal fronte del Col di Lana e della Marmolada dove aveva combattuto come tenente dei Mitraglieri Alpini.
a cura di Oddone Longo ed Elisa Majnoni