Il diario di guerra di Augusto Soramel, scritto a caldo subito dopo il congedo per invalidità a seguito del ferimento durante l’undicesima battaglia dell’Isonzo, si inserisce nel filone molto vasto di fonti memorialistiche sulla Grande Guerra. Dagli anni Ottanta del Novecento fino ad oggi, si è assistito a una continua proliferazione di pubblicazioni, studi settoriali,approfondimenti - anche molto interessanti-, su uniformi, armi e tecniche belliche,soprattutto grazie al contributo di numerosi appassionati. La presenza di tanti autori, spesso interessati agli aspetti più localistici del conflitto italo-austriaco, pone una sfida allo storico di mestiere che deve rispondere creativamente e intelligentemente. Deve cioè cogliere l’opportunità di integrare gli importanti filoni della ricerca storica sulla Grande Guerra con le conoscenze dei cultori della materia, deve individuare quegli aspetti che lo possano aiutare a parlare con cognizione di causa a proposito della guerra, dell’impostazione tattico-strategica delle operazioni militari e degli strumenti bellici utilizzati, nonché della geografia e topografia delle battaglie.