Quando la burrasca imperversa, il mare è un urlo e uno schianto di fragore. Raffiche di vento accarezzano gli alberi delle navi mentre schizzi d’acqua ghiacciata soffiano come proiettili sui vetri delle case. Ali di spuma si sollevano di quattro o cinque metri intorno al faro. I canti bretoni ipnotizzano la paura. Intorno all’isola un’aura di leggende. Le sfumature in bianco e nero dei ricordi pennellano una tavolozza di colori; il riflesso argenteo della luna si rispecchia nell’intensità del verde e del blu, delle alghe e dei cieli; il risveglio è infiammato di rosso, giallo e arancio. Il profumo di benessere è nell’aria. L’isola è un rifugio di libertà tra le rocce scolpite dal vento, impenetrabili testimoni di naufragi e salvataggi. Come sull’isola di capitan Uncino, anche a Sein il tempo si ferma, qui inizia il viaggio verso la fine del mondo attraverso uno spettacolo del mare a 360 gradi. L’isola di Sein, la più leggendaria del litorale bretone, un luogo che non lascia mai indifferenti.
Date una pausa ai vostri pensieri... e respirate!