L'ultimo treno per Valujki
Seconda guerra mondiale, Russia, gennaio 1943. “Ordine del Comando Supremo al 7° corpo di CavalleriaCosacco: sterminate la Julia”
Un dispaccio trasmesso da Radio Mosca è intercettato da un radiotelegrafista alleato. Mentre centodiecimila uomini, di varie nazionalità affrontano la più tragica avanzata all’indietro combattendo, soffrendo e morendo a oltre quaranta gradi sotto zero, per tentare di uscire dalla "sacca" chiusa alle loro spalle dall’Armata Rossa, due volontari sono paracadutati nella più ostile delle nature con un duplice obiettivo: deviare sullo scalo di Nikolajevka i raccogliticci resti delle divisioni in marcia verso la trappola ordita dai cosacchi a Valujki, eliminare uno spietato criminale messo a capo di un nucleo partigiano che lastrica la sua scia di cadaveri nudi e seviziati.
Comincia così una missione suicida in territorio nemico, che in una corsa contro il tempo giunge a un passo dal cambiare il corso della storia.
Basato su un minuzioso lavoro di ricerca, il romanzo , puntigliosamente rigoroso in quanto a fatti storici, sapientemente sciolto in quanto a fantasia, si dipana fino ai giorni nostri, ponendo al centro dell’intreccio un non eroe che tutti avremmo voluto conoscere. Era un alpino della divisione Julia, aveva vent’anni e si chiamava Angelo: questa è la sua storia.