Le vette e gli immortali
«Lui accese nel cuore fiamme potenti».
Tutto verrebbe in mente ad un moderno alpinista, guardando il Campanile Basso, tranne di esprimere la propria ammirazione con una tal pennellata poetica.
Dovrete abituarvi perché questo libro, benché scritto in anni recenti, ricalca pari pari la metrica e il sontuoso vocabolario di fine ’800, metà ‘900.
Già dalle prime righe si intuisce lo stile aulico e ridondante del libro che potrebbe sicuramente figurare tra le opere della Collana L’eroica di Giuseppe Zoppi degli anni Trenta.
Ma scoprendo l’autore, lo stile per così dire fuori moda, peraltro grandemente preferibile a quello di molti alpinisti d’oggi abili sull’ottavo grado, molto meno sui congiuntivi, passa in secondo piano rispetto alla freschezza delle descrizioni e alla ricerca storica che affiora nel libro tra pagine proprie e splendide citazioni dei vari personaggi proposti.