Se mi chiedete come debba essere chi va in montagna, direi: veritiero, nobile, modesto. La parola "sport alpino" mi ha sempre fatto un po' male. Mi sa troppo di superficiale. Non si cerchi nel monte un'impalcatura da rampicate, si cerchi la sua anima. Il mio non è un libro sportivo. Non è neanche una guida o una raccolta di itinerari. Esso tenta di descrivere i monti come fonte di felicità, poiché tali sono stati nella mia vita. E' un rendimento di grazie. E vorrebbe essere un Cantico dei cantici inalzato a gloria e laude della montagna! Julius Kugy