Quando nel 1728 lo Stato Estense venne unito al Ducato di Massa attraverso un accordo matrimoniale, nacque l’esigenza di collegare Modena a Massa con una strada moderna. Vista l’urgenza, per prima cosa venne allargata la Via Bibulca da Sassuolo al Passo delle Radici, poi nel 1739 venne aperto un nuovo tracciato attraverso Pavullo e Lama Mocogno fino al crinale appenninico. In ultimo, un terzo tracciato servì per collegare con una “bretella” Sassuolo a Pavullo.
Il percorso toscano, iniziato da subito e concluso solo all’inaugurazione, avvenuta nel 1752, dovette superare le maggiori difficoltà soprattutto nell’attraversamento delle selvagge Alpi Apuane dove una strada non era mai passata prima.
La guida descrive puntualmente i tre tacciati e come possono essere percorsi attualmente a piedi, a cavallo, in mountain-bike ed anche in auto.
E’ un lungo viaggio, bello, attraverso la storia, la natura e la cultura dell’Appennino e delle Apuane, che ha come meta il tanto agognato sbocco al mare per il quale Francesco III d’Este commissionò la nuova Strada Ducale al matematico Domenico Vandelli di Modena che la realizzò.
Atlante cartografico allegato.