Dal Cervino al Monte Bianco, dal Caucaso all'Himalaya: la biografia di Frederick Mummery è l'esemplare vicenda di uno sportivo puro e di uno straordinario erudito che all'esclusiva applicazione libresca ha preferito il viaggio e l'esperienza esplorativa. Ha guardato alle più alte cime del mondo con l'ammirazione con cui si guarda a certe opere d'arte e per apprezzarle non ha potuto fare altro che dotarsi dell'arma della conoscenza che, in questo caso, richiedeva anche coraggio, abilità tecnica e qualità atletiche. Mummery è l'ansia della scoperta trasposta nello sport ed è sportivo per antonomasia poiché immune dalla frustrazione della sconfitta. Per questo un giorno, sul Monte Bianco, ha lasciato un bastone e un pezzo di carta: c'era scritto uno dei più nitidi esempi di fair play.
