La fucilazione dell'alpino Ortis
«Un'inchiesta senza retorica e finzione che racconta, giorno dopo giorno, come è stato ucciso l'alpino Silvio Ortis, un soldato contadino della Grande Guerra. Una tragedia umana, il frammento di un destino individuale travolto da un meccanismo mostruoso.»
Silvio Ortis, un alpino della Carnia, un soldato-contadino, uno dei 6 milioni mandati al fronte tra il 1915 e il 1918 a difendere la patria, a combattere in quella Grande Guerra che è passata alla storia come il più grande massacro di tutti i tempi. Un ragazzo di venticinque anni con la licenza di terza elementare, due medaglie al valor militare in tasca, due guerre comandate - quella libica del 1911-'12 e la Prima guerra mondiale - fucilato il 1° luglio 1916 insieme a tre suoi compagni. Rei di rivolta. Trascinati davanti a un pomposo e durissimo tribunale militare straordinario e fucilati dopo un processo-farsa davanti al muretto di un cimitero di un piccolo paese della montagna carnica, Cercivento. Non un romanzo-verità, né una storia romanzata. Un'inchiesta eccezionale, condotta su una documentazione raccolta sul posto e negli archivi sia civili che militari.