Pochi metri, persi e riacquistati, dopo un terribile arroccamento sull'altipiano di Asiago. Quattro giorni per ritrovarsi al punto di partenza ma con perdite pesantissime sia tra gli italiani che tra gli austro-ungarici. Quella di Monte Fior, tuttavia, fu una guerra strategicamente importante, poiché significò la ritirata del nemico da uno dei fronti più avanzati. Il "gioco in casa" consentì al nostro esercito di poter contare su forze fresche che erano già a portata di mano. Non così, per gli avversari che nella notte tra il 24 e il 25 giugno 1916 lasciarono il campo in un silenzio assoluto e surreale. (Redazione: Massimiliano Magli). Dall'opera "Il ritiro delle truppe austriache avviene nel più completo silenzio nella notte fra il 24 ed il 25. Il mattino del 25, le prime pattuglie italiane inviate in avanscoperta notano un inspiegabile silenzio, ed alla fine non riescono a capacitarsi di entrare nelle linee austriache, aspramente difese per giorni, senza sparare un colpo. La "Sassari" riprende perciò il Fior ed il Castelgomberto. Il ricordo dei combattimenti della prima decade di giugno e dell'offensiva successiva è ancora forte. Gli amici morti, le sofferenze patite per resistere ad un nemico che al momento sembrava travolgente, tutto si scontra con la beffa di ritrovarsi nello stesso luogo senza aver quasi combattuto".