Un libro che fa onore all'Italia. A quell'Italia fatta di soldatini volenterosi e strenuamente legati alla Patria, a dispetto della fifa che gli scorreva dalle stellette ai calzoni, della mitraglia che stendeva come mosche i compagni con cui partivano per la trincea avversa, delle decimazioni che, per una conquista fallita, finivano per colpire poveri innocenti. Ancora una volta, ultracentenari, questi uomini hanno avuto la forza di raccontare, di assecondare ciò che hanno avvertito come il dovere di tramandare ai figli dei figli il ricordo di quei giorni, prima e dopo Caporetto. Resoconti drammatici di reduci ultracentenari che da tutta la penisola si sono ritrovati nuovamente su un fronte comune, quello della testimonianza scritta. Ed è un libro rivolto tanto ai giovani, destinatari elettivi di ogni messaggio che parli di guerra, affinché in guerra non si torni, affinché ancora a lungo possano comprendersi l'origine del proprio Paese e le pieghe dei propri confini.