"Rovistando tra i vecchi scritti, ho trovato questo romanzo giallo, l'ho riletto e mi è piaciuto, l'ho rifatto per proporlo appunto sotto il titolo L'ispettore Darnold va a sciare"
Così l'autore spiega la genesi di quest'opera, inusuale nella sua produzione, che del solito ambiente mantiene solo il fatto di svolgersi completamente in montagna.
Infatti nel rifugio in cui sono ospiti una ventina di sciatori, sottratti a qualsiasi comunicazione con l'esterno, di notte avviene un delitto, e quindi l'assassino deve essere per forza uno dei villeggianti.
E qui, con ritmo serrato, iniziano le indagini condotte da un celebre detective, e vengono alla luce i singoli personaggi: nel caleidoscopio dei tipi emergono naturalmente un "lui" forte, deciso, ma quasi infantilmente romantico ed introverso, e una "lei" dolce, ingenua, ma volitiva. E c'è specialmente la grande sorpresa finale che, pur del tutto inattesa, appare poi alla fine logica e conseguente.
Un "divertissement" l'ha definito l'Autore, memore delle origini letterali francesi.
Qualcosa di più, forse.