“L’Italia che spettacolo!”, attraverso l’obiettivo fotografico di Diego Cinello, segue le tracce di un moderno Grand Tour, dal Monte Bianco a Taormina, dal Golfo di Trieste alla Costa Smeralda, dalle Dolomiti al barocco leccese.
Come spiega Italo Zannier nel saggio introduttivo – un’intenso excursusdella storia della fotografia di paesaggio – il riferimento storico culturale-ai grandi viaggi della classe colta europea del Sei-Settecento alla scoperta delle meraviglie naturali ed artistiche d’Italia non è casuale: Cinello sembra infatti riproporre gli stili del vedutismo pittorico del XVIII secolo.
Alla camera ottica, già usata da cataletto e dai paesaggisti inglesi, si sostituiscono le moderne tecnologie di ripresa fotografica, ma lo spirito rimane lo stesso: lo spazio e i volumi, la luce e i colori sono un inno all'impareggiabile spettacolarità del nostro Bel Paese.