Kos e le isole limitrofe non sono sperdute in mezzo al mare, ma mantengono sempre il contatto visivo con altre isole – come del resto quasi tutte le loro sorelle greche – e con un altro continente. La costa dell’Asia minore è perciò una componente fissa della vista panoramica, ed è anche facile e veloce da raggiungere dal porto di Kos, magari per una gita fuori porta di un giorno. Le isole greche non sono quasi mai piatte e monotone, ma montuose, con profili segmentati quanto quelli della sponda turca. I paesaggi si alternano, contribuendo a dare a ciascuna isola il proprio carattere distintivo. E così, se Kos è contornata da lunghe spiagge di sabbia, Níssyros vede innalzarsi i vapori dalle fumarole presenti all’interno del suo cratere vulcanico. Kálymnos è rocciosa, aspra e brulla, mentre Pátmos è un frastagliato alternarsi di baie. Le isole maggiori hanno molto da offrire agli appassionati di storia e di storia dell’arte. Gli antichi Greci, gli antichi Romani, i Bizantini, i Crociati, gli Ottomani e gli italiani del periodo fascista hanno lasciato la propria impronta architettonica, che si riesce ancora a distinguere da quel che resta di complessi edilizi dell’antichità, fortezze dei Gerosolimitani, basiliche paleocristiane, chiese bizantine, monasteri, moschee e edifici di rappresentanza italiani orientaleggianti – un chiaro invito a seguire passo passo il cambio di epoche in un viaggio a ritroso nel tempo.