L'emozionante autobiografia di Lynn Hill, la regina dell'arrampicata moderna.
Il 9 maggio 1989 è un giorno che Lynn Hill non dimenticherà mai. La climber americana, che ha 28 anni e si è sposata sette mesi prima, si sta allenando a Buoux in Provenza, uno dei "santuari" dell'arrampicata sportiva europea.
Lasciata ai piedi della falesia l'auto fiammante vinta da pochi giorni in una gara a Monaco di Baviera, per sgranchirsi ha appena salito una via facile. Dal basso la assicura il marito, che si appresta a calarla. Afferrata la corda con entrambe le mani, Lynn si getta all'indietro nel vuoto, ma si accorge con terrore che la corda non va in tensione e si sfila dal baudrier: non era stata annodata! Una distrazione madornale che per miracolo non è stata fatale: dopo ventiquattro metri di volo, solo una botta tremenda e un gomito mezzo rotto.
Così comincia l'emozionante autobiografia della regina dell'arrampicata moderna, che ripercorre la sua formazione e, dopo l'incidente, riprende a mietere successi inauditi sulle più difficili pareti di tutto il mondo.