La valle d'Aosta ha un'offerta di falesie decisamente ampia e variegata. Il territorio è strettamente alpino, caratterizzato dalla lunga valle centrale della Dora Baltea, nella quale confluiscono tutte le valli laterali, pendici di rinomati quattromila. Ai tempi dell'ultima glaciazione il grande ghiacciaio Balteo che percorreva l'asse vallivo principale, arrivava fino all'odierno Canavese. I segni del suo passaggio sono ben visibili ancor oggi, e lo sanno bene i climber locali che sulle sue antiche "unghiate" nei fianchi della valle hanno attrezzato una grande quantità di settori: i primi e più evidenti hanno fatto la storia pluridecennale dell'arrampicata sportiva, i più recenti sulle pareti di concezione moderna hanno arricchito l'offerta contribuendo all'interesse internazionale di queste rocce. Le tante falesie nelle valli laterali sono soprattutto adatte per una scalata estiva, all'ombra dei giganti alpini, con panorami mozzafiato sui quattromila della regione. In bassa valle al contrario, l'inversione termica invernale rende possibile arrampicare al sole anche nelle giornate fredde, rendendo queste rocce perfette per l'inverno. Gli autori hanno deciso di concentrarsi nel primo tratto della valle d'Aosta, quello orientale, includendo le valli laterali e le zone pedemontane in territorio canavesano: una macroarea divisa in due regioni ma decisamente omogenea logisticamente e morfologicamente, che offre in un raggio di una cinquantina di km un numero considerevole di falesie per tutte le quattro stagioni.