“Papà, mi racconti una storia?” E’ attraverso questa semplice domanda che i bambini, a volte, riescono a scoprire e a imparare cosa è la vita. Ovviamente tutto dipende poi dalle capacità del narratore e da cosa racconta.
In fondo questo libro intende portare con sé le stesse istanze e in più ha l’ambizione di dare risposte utili alla conoscenza e al ricordo. La narrazione, in sostanza, è come un tuffo nel passato attraverso il quale viene proposta al lettore una raccolta di storie pressoché sconosciute (sempre vere e documentate) che lo conducono nei luoghi e nei tempi che vanno dalla metà dell‘800 fino alla prima metà del ‘900. Sono brevi monografie che narrano vicende di vita, talvolta anche tragiche perché sono quelle che spesso rimangono scritte sui giornali, nei libri, nella memoria collettiva.
Qui trova spazio, ad esempio, la leggenda del “Sasso dei bimbi” di Torbole, oppure la ricostruzione di uno scandalo sessuale di fine Ottocento, consumato a Pergine. O ancora, l’uccisione del preside del liceo di Rovereto e di sua nipote allo scoccare del 1900, ma anche il naufragio in Brasile di un piroscafo sul quale nel 1927 era imbarcato un giovane di Volano. Ma c’è pure la triste vicenda di Chiarina Beltrami che in quegli stessi anni, a Mori, venne uccisa “due volte”, oppure l’amore di una baronessina nato a fine Ottocento grazie alla costruzione della ferrovia per Riva del Garda.
Circa trenta racconti, tutti corredati di fotografie e di documenti d’epoca che aggiungono preziose suggestioni alle parole scritte. E assieme a tali storie e personaggi del passato, si è voluto accostare alcune vicende, altrettanto curiose e interessanti, di persone di oggi ricche di particolare coraggio, di intraprendenza e di impegno civile. Un’occasione preziosa per mettere a confronto il tempo passato con quello attuale in un mix che intende raccontare avvenimenti “diversi” dei trentini e del Trentino.
Storie straordinarie della nostra terra, insomma, tutte unite dal gusto dello stupore e della scoperta, ma anche storie di un Trentino d’altri tempi a volte sconosciuto, a volte dimenticato, ma sempre, però, un Trentino a cui voler bene.