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Tra Marittime e Cozie
Andrea Parodi | Andrea Costa | Andrea Parodi | Roberto Pockaj | Cogoleto | 1/2014 | pagine 288 | 15 x 20

Tra Marittime e Cozie

Escursioni nelle valli Stura, Grana, Tinée e dintorni

Siamo al confine tra le Alpi Marittime e le Cozie, che si fronteggiano sui due versanti della Valle Stura di Demonte, dando luogo a paesaggi assai diversi tra loro: da un lato rocce cristalline scure, valloni profondi, laghetti e nevai; dall'altro pareti dolomitiche e assolate, altipiani pascolivi, conche carsiche.
Nella guida sono descritti ben 132 itinerari, comprendenti: i sentieri d'accesso a rifugi e bivacchi, i percorsi della GTA e della Via Alpina, il lungo cammino di Lou Viage, la panoramicissima Curnis Auta, il giro del Teníbres, molte altre traversate da rifugio a rifugio, escursioni a laghi, borgate e punti panoramici, nonché le più agevoli vie di salita alle vette.

Come le altre guide della collana “Sentieri e rifugi”, non è rivolta solo agli escursionisti esperti ed allenati: infatti può essere utilizzata per programmare anche escursioni facili e brevi, che portano a rifugi, laghetti, antichi villaggi, conche erbose, cascate e valichi, indicati nelle descrizioni come mete intermedie ed elencati nell'Indice dei luoghi in fondo al volume.


UN ITINERARIO:
Vallone di Rio Freddo - Lago Martel - Lago Nero - Lago dell'Avèr Soprano - Lago dell'Avèr Sottano
Difficoltà: E/EE
Dislivello in salita: 665 m circa fino al Lago Martel; 900 m circa fino al Lago dell'Avèr Soprano; 900 m circa il giro completo.
Dislivello in discesa: 0 m fino al Lago Martel; 50 m circa fino al Lago dell'Avèr Soprano; 900 m circa il giro completo.
Tempo di percorrenza: 2-2.20 ore fino al Lago Martel; 2.50-3.20 ore fino al Lago dell'Avèr Soprano; 4.40-5.30 ore il giro completo (si calcoli almeno mezz'ora in più se si scende fin sulle sponde del Lago Nero).
Questo giro ad anello permette di visitare in un solo giorno quattro laghi molto belli, situati in due rami laterali del Vallone di Rio Freddo. La parte alta del percorso, dal Lago Martel al Lago dell'Avèr Soprano, è un po' impervia e priva di sentiero: richiede un buon senso dell'orientamento, perché i segnavia sono piuttosto radi.

Accesso stradale: da Cuneo si segue la SS 20 fino a Borgo San Dalmazzo, poi si risale la Valle Stura lungo la SS 21, superando Demonte, Aisone e Vinádio. Si prende quindi a sinistra la rotabile per il Colle della Lombarda che, superata la frazione Pratolungo, s'innalza con una serie di tornanti. Subito dopo, presso il vecchio casotto della dogana, si imbocca a sinistra la diramazione per il Vallone di Rio Freddo. Dopo 1,8 km s'incontra un bivio: si lascia a sinistra la strada che conduce alla vicina diga del Lago di Rio Freddo, per continuare sulla rotabile che rimonta il vallone sul lato sinistro idrografico. Risalendo il vallone fra pascoli abbandonati e boscaglie, la strada oltrepassa alcuni gruppetti di casolari, che in questa zona vengono chiamati forést. Percorsi 4,3 km dal bivio nei pressi della diga, si giunge ad uno spiazzo con fontana, nelle vicinanze di una malga (1500 m circa). Da qui in poi la strada è chiusa al traffico.

Itinerario: dallo spiazzo a quota 1500 circa dove si lascia l'auto, si continua per circa un chilometro sulla strada che rimonta il Vallone di Rio Freddo, fino ad incontrare sulla destra (1568 m, palina) lo stacco del sentiero che sale al Lago Martel. Il sentiero sassoso s'innalza nel folto bosco di conifere. In breve si giunge ad un bivio poco evidente, dove si va a destra quasi in piano per circa duecento metri, fino ad un'altra biforcazione: qui si gira a sinistra per riprendere la salita fra boschetti e radure. Il sentiero, segnalato con rari segnavia gialli e ancor più rare strisce bianco-rosse, prende quota con svolte irregolari, tra abeti, larici, massi e pietrame. Piegando a destra, il sentiero taglia il pendio, attraversa un modesto ruscello, poi continua in diagonale verso nord per radure e boschetti. Innalzandosi con ampie svolte, lascia a destra una barra rocciosa e, con un lungo tornante, guadagna una conca detritica. Qui si piega a sinistra, lasciando a destra i ruderi di un gias (2060 m circa). Salendo ancora tra i larici con alcuni tornanti, si va a costeggiare l'emissario dell'ormai vicino lago e, oltre una conca ed alcuni dossi, si arriva al Lago Martel (2165 m, 2-2.20 ore dallo spiazzo a quota 1500).

Proseguendo a sinistra per sentiero, sui dossi che chiudono a valle la conca del Lago Martel, si arriva in breve su un poggio a quota 2193, che si affaccia sul bellissimo Lago Nero (2123 m).

Ritornati al Lago Martel, s'imbocca un sentierino che parte dalla sua sponda settentrionale, per salire verso nord-ovest fra erba, massi e radi larici, riducendosi subito a traccia poco marcata. Poco più avanti la traccia piega a destra per poche decine di metri, quindi riprende a salire sul prato (segnavia rari e sbiaditi). Girando a sinistra alla base di un macereto, si sale in diagonale lungo una rampa rocciosa, poi si rimonta direttamente una pietraia assai erta, piegando a sinistra quando questa diventa meno ripida. Giunti a quota 2320 circa, s'incontra un sentierino che taglia quasi in piano verso sud, con splendida vista sui sottostanti laghi Martel e Nero. Si prosegue verso sud sud-est per terrazze erbose e, poco prima di arrivare ad una spalla affacciata sul Lago dell'Avèr Sottano, si sale a destra (ometto) per vaghe tracce, per pendii cosparsi di massi, piccole terrazze erbose, detriti e radi larici, fino ad una seconda spalla, a quota 2390 circa. Da qui si scende dolcemente in un poco marcato avvallamento, passando per una piccola conca da cui si origina un ruscello. Continuando in piano per terrazze erbose, tendendo leggermente a destra su terreno ondulato, si arriva al Lago dell'Avèr Soprano (2342 m, 0.50-1 ora dal Lago Martel).

Dalla soglia glaciale a valle del lago, un sentiero scende con ampi tornanti lungo un pendio prativo, fino alla sponda settentrionale del Lago dell'Avèr Sottano (2136 m). Qui si lascia a destra la diramazione diretta al Colle dei Morti, per proseguire sul sentiero che contorna il lago a sinistra, poi scende costeggiandone l'emissario, fra erba, pietrame e boschetti di larici. In un tratto in cui il ruscello scompare sotto i detriti, il sentiero passa sulla sponda destra e continua a scendere, fiancheggiando per alcune decine di metri un notevole muro a secco. Dopo un tratto franato, il sentiero entra in un folto bosco di conifere e prosegue la discesa, prima con brevi svolte, poi dritto sul filo di un'antica morena coperta di alberi. Piegando a sinistra, il sentiero si avvicina al torrente e, in breve, raggiunge la strada di fondovalle a quota 1647. Percorrendo la strada verso sinistra, dopo un chilometro e mezzo si ritorna allo spiazzo a quota 1500 circa, dal quale si era partiti (1.50-2.10 ore dal Lago dell'Avèr Soprano).

 

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