Cos’è un toponimo? Cosa sono gli oronimi che costellano le montagne dolomitiche? Da cosa derivano i nomi di paesi come Alnét o Ciarpenét o Baselga di Piné o del fiume Reno e del rio Rin? Nel volume sono contenute alcune riposte a queste domande e viene offerto al lettore un percorso sui nomi di luogo dell’arco alpino orientale. I toponimi sono una specie di “fossile” in cui rimane depositata la storia di un determinato luogo, la sua caratterizzazione geografica, talvolta la sua economia: analizzarli e comprenderne l’etimologia rappresentaun esercizio interessante, una scienza riservata ai glottologi, ma di grande fascino per tutti.
Il libro si apre con una panoramica sui principali toponimi delle aree venete, ladine, trentine e friulane, opera di autori che sono stati in questi anni promotori di progetti di ampio respiro, oltre ad essere solide guide per l’interpretazione dei nomi di luogo, materia avvincente ma anche facilmente ingannevole. I collaboratori per l’area del ladino dolomitiche e di quella veneto – ladina sono rispettivamente Johannes Kramer (Uni-Trier) e M. Teresa Vigolo (Uni-Pd) e Paola Barbierato (CNR), allieve del prof. G.B. Pellegrini; per l’area trentina invece Lydia Floess e Ilaria Adami (collaboratrici del Dizionario Toponomastico Trentino) e per l’area friulana Federico Vicario (Uni-Ud, presidente della SFF) e Barbara Cinausero Hofer con Ermanno Dentesano (autori degli “Oronimi del Friuli” della stessa Società Filologica Friulana). Con il saggio di Franco Benucci (Uni-Pd) sul suffisso -essatra lessico e toponomastica e della rappresentante dell’Associazione “Toponomastica femminile” per il Veneto, Nadia Cario, il libro si conclude con un omaggio alle donne e in particolar modo alle ‘donne di montagna’ che pur nel loro ‘silenzio’ hanno fatto la storia.
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