"Vittoriesi, Pubblico l'elenco dei cittadini e dei soldati che sono al di qua del Piave dopo l'invasine nemica. Possa questo lavoro, che, se non altro, resterà come docuemnto ufficiale, essere preludio dell'agognato ritorno nei nostri benedetti paesi, calpestati ora dal meledetto tallone austriaco".
Bologna, 17 Ottobre 1918 Il Commissario Prefettizio Gervasi
Tra le conseguenze più pesanti della “disfatta di Caporetto” c’è l’odissea dei profughi civili, donne, vecchi, bambini, che nell’ottobre del ‘17 furono costretti ad abbandonare i paesi d’origine per sfuggire all’occupazione nemica. Quell’esodo di massa costituisce un caso unico nella storia dell’Italia unita.
I fuggiaschi riparati in Italia diventarono, in qualche modo, il ritratto della zona occupata, il segno tangibile di una guerra fino allora lontana, in cui alla dimensione militare si aggiungeva una dimensione civile. Un dramma nazionale di cui furono protagonisti circa 630.000 profughi, molto spesso ignorato e la cui conoscenza è privilegio di pochi, nonostante esso sia stato una delle peggiori catastrofi della storia nazionale.
Ristampa anastatica dell'edizione del 1918.