Le strade bianche hanno messo alla prova i ciclisti di un tempo, eroi del pedale che non si fermavano di fronte a niente.
La penna elegante e appassionata di Marco Pastonesi descrive aneddoti e gesta scritte nella loro polvere.
Strade secondarie e silenziose, terrestri e terrene, ghiaiose e sassose, ciclopionieristiche e cicloturistiche. Strade minerali e vegetali, semplici e lente, arate e triturate. Strade eroiche e anche mitiche, etiche, stoiche. Le strade del ciclismo nascono bianche, contadine, avventurose, corsare e corsaiole, come un romanzo ancora tutto da scrivere: dal Diavolo Rosso al Petit Breton, dall’Avocatt all’Eterno Secondo, dall’Uomo di ferro all’Airone, fino a oggi, a domani, sempre, in fondo su una bicicletta siamo tutti uomini soli al comando, se non altro, al comando della nostra esistenza.
Qui pensieri e voglie, confidenze e urgenze, confessioni e storie, memorie e fantasie, idee e racconti, per dare un ritmo alla polvere e un’andatura al fango, per dare anche una direzione al pedalare e un senso al vivere, per regalare un luminoso futuro a un sudato passato.