L'Isonzo mormorava
Fanti e generali a Caporetto
«Il senso esatto della guerra, la precisa dimensione umana e politica del grande carnaio che andava da Montello al Grappa, dall’Isonzo al Piave stavano nella memoria del fante.»
C’è una storia della Grande Guerra sulla quale si è scritto poco. È quella vista con gli occhi dei fanti contadini, vissuta giorno per giorno da milioni di uomini gettati nelle fornaci dell’Isonzo e degli Altipiani senza che sapessero il perché di tanta sofferenza e di tanta strage. Al di là della retorica e di certa superficiale agiografia, questo volume intende dimostrare l’estraneità alla guerra delle masse popolari, il loro disperato e profondo dissenso. Con un montaggio scarno ed essenziale l’Autore ricostruisce, con taglio giornalistico vivace ed efficace, il reale volto della prima guerra mondiale sul fronte italiano: l’atteggiamento spesso irresponsabile degli alti comandi, l’oscuro eroismo dei soldati, gli ammutinamenti, le fucilazioni sommarie e le decimazioni.