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Azzardo estremo

Il 15 maggio Peter Boardman e Joe Tasker compirono il balzo finale per raggiungere la vetta dell’Everest lungo la cresta sud-est. Due giorni dopo Chris Bonington riuscì a scorgerli col binocolo: stagliati contro il cielo, sulla cresta, ma ancora lontani dalla loro meta. Fu l’ultima visione dei due alpinisti. Il corpo di Boardman venne ritrovato nel 1992.
Di quello di Tasker nessuna traccia. Boardman e Tasker facevano parte di quel gruppo di scalatori britannici degli anni Settanta che rivoluzionò lo stile dell’arrampicata sulle grandi montagne: spedizioni leggere e veloci, con il minimo di attrezzatura e il massimo di audacia. Entrambi avevano in più un altro talento: quello della scrittura.
Per ricordarli, i loro famigliari e i loro amici istituirono nel 1983 il Boardman Tasker Award, che è tuttora il premio più prestigioso per la letteratura di montagna in tutto il mondo. Mentre di Peter Boardman sono stati pubblicati due libri (uno, La montagna di luce, anche in Italia), dei due libri scritti da Joe Tasker ne è stato dato alle stampe uno, Everest the Cruel Way, mentre l’altro, Savage Arena, è comparso solo di recente, in inglese.
Alpine Studio pubblica il libro che ripercorre tutte le tappe della carriera alpinistica di Tasker – dalla partecipazione alla prima invernale britannica della parete Nord dell'Eiger fino alla prima ascensione della cresta Nord del Kangchenjunga e ai tentativi di nuove vie sul K2 - alla continua ricerca di sfide da affrontare, problemi da risolvere e difficoltà da superare. Il ritratto sincero e appassionato di un uomo che ha segnato un’intera generazione.