Riedizione di un raro quanto prezioso testo contenente il resoconto descrittivo-iconografico delle salite al Monte Bianco realizzato dal pittore Edmund Coleman negli anni '50 dell'Ottocento, l'opera si pone al crocevia tra i vari generi letterari prodotti a seguito della scoperta dell'alta montagna, sintetizzando oggettività scientifica da un lato e attenzione estetica dall'altro; viene offerta una puntuale descrizione delle tappe della salita accompagnata da un corredo di tavole realizzate durante il tragitto. Le rappresentazioni grafiche, nell'intento dell'autore, si distinguono dalle coeve descrizioni iconografiche per il tentativo di rendere pittoricamente non una generica montagna, non generiche ascensioni tra ghiacci stereotipati e geograficamente decontestualizzati, ma luoghi geograficamente definiti delle alte vette alpine.
Nel corposo saggio introduttivo la curatrice, collocata l'opera tra le coeve produzioni che fecero da eco alle imprese dei primi scalatori, prende in esame le fonti descrittive e cartografiche a partire dalle quali Scenes from the snow-fields è stata realizzata, e analizza l'originalità dell'opera e il suo significato geografico, andando oltre una lettura in chiave esclusivamente storico-alpinistica.