In un territorio trevigiano abbandonato da tutte le autorità civili, con sedi municipali trasferite altrove, il vescovo Longhin decise di rimanere in città e chiese ai suoi parroci di restare nelle parrocchie, vicini al popolo.Per i territori evacuati indicò ai preti di seguire i profughi nelle tappe della peregrinazione in diversi luoghi d'Italia. L'inventario del fondo Chimenton dell'Archivio storico della diocesi di Treviso ci accompagna nei lunghi anni della guerra con i racconti dei preti, lettere e memorie, facendoci conoscere le attività della chiesa a favore dei poveri, dei prigionieri, dei profughi colpiti dagli eventi.