Questo libro avrebbe potuto titolarsi "Un genio alla guerra". Dopo aver letto le "memorie" di scrittori e poeti c'era da chiedersi che cosa poteva fare un inventore in guerra. Il caso ha voluto che fosse un medico a rappresentare la genialità italiana: un medico che inventò una spoletta con almeno mezzo secolo d'anticipo sui tempi. Le pagine sui trucchi che i generali imboscati e gaglioffi attuarono per impossessarsi della sua invenzione sono di un umorismo alla Wodehouse che sorprenderà il lettore.
Prefazione di Luigi Emilio Longo
A cura di Bruno Marcuzzo
Ugo Cerletti è stato uno dei più celebri neuropsichiatri europei della prima metà del secolo. Titolare della cattedra di psichiatria nelle Università di Bari, Genova e Roma, Presidente della Società Italiana di Psichiatria, più volte candidato al premio Nobel per la medicina, inventore dell'elettroshock.
Volontario come Ufficiale medico degli Alpini, prestò servizio sul gruppo dell'Ortles e poi ad Auronzo. Durante la guerra, ebbe l'idea di costruire ordigni a scoppio differito. Dal fronte si spostò a Roma, e poi in Francia ed entrò in contatto con personaggi più o meno famosi dell'epoca. Nel libro questi sono descritti in modo da renderli vivi ed umani, disegnati da caratteri come solo uno studioso della natura umana può tracciare. Un altro modo di vedere i grandi personaggi della storia, della guerra e dell'artiglieria.
L'autore, in due racconti, descrive la propria lotta contro le difficoltà materiali le diffidenze e la rivalità della casta militare, la disorganizzazione della burocrazia, le trame interessate degli speculatori. Un particolare spaccato della situazione negli alti comandi durante la guerra.
Documenti e foto, integrano e completano questo lavoro che cerca di riassumere l'intervento nella prima guerra mondiale, di un "sognatore concreto". Un pezzo di storia, avvincente e interessante ma soprattutto, la vera prova che l'Italia costruì, in quell'epoca, spolette a scoppio differito.