Guida ai rifugi del Trentino
Accessi, cose da vedere, descrizioni e fotografie ma anche consigli per chi vi arriva la prima volta
Molti hanno una lunga storia, parecchi conservano fra le mura immagini e testimonianze di ascensioni che hanno segnato la storia dell'alpinismo. Alcuni sono mete di grande frequentazione, altri hanno accessi lunghi e quota elevata. In tutto, fra «alpinistici» (83) ed «escursionistici» (63) – come sono classificati in base alla legge provinciale – sono 146.
Parliamo dei rifugi del Trentino raccolti, descritti e illustrati nella nuova Guida ai rifugi del Trentino, opera di due autori il cui nome è una garanzia (Marco Benedetti e Riccardo Decarli) per la casa editrice Panorama. Molti ricorderanno che la «Panorama» una guida ai rifugi l’aveva già pubblicata, a firma di Corradini e Gadler, nel 1996.
Quella di Benedetti e Decarli ne è la diretta e degna erede, come si evince del resto alla prima occhiata: 384 pagine, formato «da zaino», accuratezza evidente nelle descrizioni degli accessi, di cosa c’è da vedere nei dintorni, fotografie scattate appositamente dagli autori nei sopralluoghi ad ognuna delle strutture descritte nel libro. Nonè scontato, accanto ai consigli all’escursionista e alle varie avvertenze sulle difficoltà che si possono incontrare, trovare in una guida anche dei suggerimenti comportamentali.
Benedetti e Decarli, giustamente, qualche riga su come si ci «muove» e come si «sta» in un rifugio l’hanno invece scritta, ricordando anche che il gestore non è (solo) colui il quale offre «albergo» al viandante, ma è anche un attento conoscitore del territorio, in grado di consigliare nel modo migliore. Ben venga dunque una guida dei rifugi scritta con passione, oltre che con capacità, perché i rifugi del Trentino non sono solo «strutture in quota» ma luoghi dalle tante anime: angoli di grande valore paesaggistico, ad esempio, ma anche «custodi» di storia e luoghi di incontro fra generazioni di alpinisti. Una sera al rifugio – come ricordano i due autori della guida – è un’esperienza a sé, dove si si può sedere al tavolo con chi il giorno dopo uscirà dal rifugio alla luce delle stelle per incamminarsi verso una parete, o verso una cima. O si puà fare amicizia con un gruppo della SAT, del CAI o di uno dei tanti club alpini dei Paesi europei.