Via Alta Feltrina
Spettacolare traversata in quota tra rocce, fiori, animali, grotte e leggende, nell'insolito di Vette, Cimonega e Pizòc
È lodevole il pudore che ha indotto l’Autore a non volere intestarsi la denominazione classica di “Alta Via”. Ma questa da lui proposta come “Via Alta” ha comunque tutti i crismi per affiancarsi alle sette grandi traversate alpine ufficiali. Anche questa è un’impresa che non potrà mancare al “palmarès” dei grandi escursionisti. Sono tre le catene attraversate nell’arco da 4 a 8 giorni, e ciascuna con caratteristiche molto diverse. Le Vette Feltrine con la bellezza delle loro Buse; il Cimónega con la sua dolomiticità e con la suggestiva banca che corre tutta intorno al Sass de Mura; il Pizòc con i Piani Erera e i Piani Eterni, “sogno di bellezza” ove “il selvaggio e il pastorale si incontrano e si confondono”.
Oltre al contributo alpinistico di Matteo Bortot, divenuto compagno di viaggio ormai abituale dell’Autore, Dal Mas recluta l’ispirata Natalina Da Rold per la raffinata evocazione letteraria di storia e leggende, ed Elvio Dal Pan che identifica nella Gusèla sotto le Cime di Picòla, il re dei folletti che liberò a caro prezzo la bella Isabella prigioniera di un satiro. Alla ricchezza e varietà dei luoghi affrontati rispondono, ciascuno con l’autorevolezza dei propri studi, lo scienziato della natura Cesare Lasen per la vegetazione e il mondo floreale, l’impeccabile Giuseppe Tormen nel farci conoscere le specie animali presenti sul territorio, dalle marmotte alle aquile. L’immersione carsica nell’imprevedibile mondo sotterraneo dei Piani Eterni è appannaggio di Enrico D’Alberto.