"Dopo gli Umbri, i Tirreni. Anch’essi vanno dal mar Tirreno all’Adriatico; e qui si trova una città greca e un fiume: questa città si raggiunge da Pisa in tre giorni di cammino”.
Questa suggestiva descrizione risalente a uno storico greco del VI secolo a.C. (lo pseudo Scilace di Carianda) ha reso possibile – anche in seguito a fortunati ritrovamenti archeologici – la riscoperta della Via etrusca del ferro. Un itinerario che ha l’ambizione di proporsi quale cammino ideale per chi è in cerca di un turismo lento, culturale e responsabile. L’archeo-trek proposto dagli autori passa inoltre in parchi nazionali e regionali di grande interesse: dall’Arcipelago Toscano, al Parco della Val di Cornia, al Monte Serra, alla zona umida del Padule di Fucecchio, ai Monti della Calvana per valicare l’Appennino e finire nel Parco Regionale del Delta del Po emiliano. Dalle miniere di materiali ferrosi dell’Isola d’Elba, attraversata nella sua interezza, lungo la strada che, 2500 anni fa, collegava le due antiche città di Prato e Marzabotto attraverso l’Appennino e poi ancora al mare, la Via etrusca del ferro “ritrova il filo” della strada selciata extraurbana più antica d’Europa. La guida – che consente di spezzare gli oltre 250 chilometri del cammino in numerose tappe – è corredata da un roadbook dettagliato, cartine, foto e schede di approfondimento.