Il nome di Igor Koller è indissolubilmente legato alla grandiosa apertura della via "Attraverso il Pesce", che nel 1981 decretò un salto di qualità tecnico e psicologico nell'apertura di vie nuove sulle Alpi. Con il contributo fondamentale e decisivo del giovanissimo Sustr, quella via aprì le porte del VII grado e oltre in apertura, in tre giorni continui che fecero scalpore e che portarono la scuola cecoslovacca alla ribalta italiana ed europea. La leggendaria ripetizione di Mariacher, Manolo, Pederiva e Iovane, e prima di loro il grande tentativo di Beat Kammerlander (che fu fermato da una bufera quando la ripetizione era ormai cosa fatta), portando il nome di Koller sulla bocca di tutti gli appassionati di arrampicata e di alpinismo del mondo. Già negli anni precedenti, però, Koller si era distinto sul Pizzo Badile e sulle torri granitiche in Val Masino, e sulla fine degli anni '80 l'apertura della Variante Italia prima e di Fram poi (ancora sulla Sud della Marmolada), rappresentarono un ulteriore passo avanti tecnico e psicologico, tanto che non è azzardato dire che Fram era la via più impegnativa dell'arco Alpino. Negli anni '90 Koller ha portato alla ribalta giovani Slovacchi con altre importanti aperture nelle Dolomiti. Insomma, una vera e proprio archivio vivente dell'alpinismo su roccia. Sue sono importanti spedizioni sulle cattedrali di granito dell'Himalaya e del Pakistan, ma la sua montagna prediletta rimane la Marmolada, sulla cui parete Sud ha aperto più di 15 vie nuove; tutte con uno stile ineguagliabile, che è l'eredità della scuola cecoslovacca degli anni 70 e 80: materiale scadente, poco cibo, imperativo di ottenere risultati, e tanta tanta passione per l'arrampicata.