La montagna vista dall'alto della fantasia, filtrata dalla ricerca dell'avventura, mitizzata e più volte anche mistificata, mescolando esperienze casalinghe con velleità esotiche.
Due appuntamenti imminenti portano una ventata di attualità su Emilio Salgari: il centenario dalla morte (Torino, 25 aprile 1911) e il centocinquantesimo dalla nascita (Verona, 21 agosto 1862). La sua popolarità è legata alla smisurata forza della sua fantasia che gli permetteva di spaziare in mondi lontani o vicini, senza per altro averli mai visti.
Cosa che vale anche per la montagna, terreno di avventura quasi scontato, anche se meno conclamato del Borneo e dei mari del Sud.
Così Salgari si cimentò ad accompagnare i lettori di inizio ‘900 sin nelle Montagne Rocciose e poi a caccia di Leoni sull’Atlante o ancora nel Caucaso in cima al Kasbeck, senza disdegnare una escursione sulla cima della “Quinzeina”, a due passi dalla sua Torino.
A cura di F. Pozzo